L'indipendenza dell'Irlanda è stata un processo lungo e complesso, che ha portato alla creazione dello Stato Libero d'Irlanda nel 1922 e, successivamente, alla Repubblica d'Irlanda nel 1949. Il percorso verso l'indipendenza fu segnato da secoli di dominio britannico, numerose ribellioni, conflitti politici e sociali, e profonde divisioni interne.
Ecco alcuni punti chiave:
Il contesto storico: Il dominio britannico in Irlanda iniziò nel XII secolo e si intensificò nel XVI e XVII secolo con le colonizzazioni e le confische di terra. Questo portò a risentimenti e desideri di autogoverno tra la popolazione irlandese.
Il Nazionalismo Irlandese: Nel corso del XIX secolo, emerse un forte movimento nazionalista irlandese, con diverse correnti di pensiero. Alcune, come l'associazione per l'abrogazione dell'Act of Union, cercavano l'autogoverno (Home Rule) attraverso mezzi pacifici e parlamentari. Altre, come la Fenian Brotherhood, sostenevano l'uso della forza per ottenere la separazione completa dalla Gran Bretagna.
La Crisi dell'Home Rule: La lotta per l'Home Rule dominò la politica irlandese per decenni. Il Third Home Rule Bill fu approvato dal parlamento britannico nel 1914, ma la sua implementazione fu sospesa a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. L'opposizione unionista nell'Ulster, supportata da una minoranza della popolazione irlandese, minacciò la resistenza armata, portando alla formazione di milizie volontarie sia nazionaliste che unioniste.
La Rivolta di Pasqua (1916): Un piccolo gruppo di repubblicani irlandesi, guidati da figure come Patrick Pearse e James Connolly, lanciò la Rivolta di Pasqua a Dublino nell'aprile 1916. La rivolta fu soppressa nel sangue, ma l'esecuzione dei suoi leader galvanizzò l'opinione pubblica irlandese e rafforzò il sostegno all'indipendenza.
La Guerra d'Indipendenza Irlandese (1919-1921): Dopo la vittoria schiacciante del Sinn Féin (un partito repubblicano) nelle elezioni generali del 1918, i membri del parlamento eletti si riunirono a Dublino e dichiararono l'indipendenza dell'Irlanda, istituendo il Dáil Éireann (Parlamento d'Irlanda) e il governo repubblicano. Ciò portò alla Guerra d'Indipendenza tra l'esercito repubblicano irlandese (IRA) e le forze britanniche.
Il Trattato Anglo-Irlandese (1921): La guerra terminò con un cessate il fuoco e la negoziazione del Trattato Anglo-Irlandese nel dicembre 1921. Il trattato creò lo Stato Libero d'Irlanda, un dominion all'interno del Commonwealth britannico, con un proprio governo e parlamento, ma con il re britannico come capo di stato. L'Irlanda del Nord, composta da sei contee dell'Ulster a maggioranza unionista, ebbe la possibilità di rimanere parte del Regno Unito, come poi fece.
La Guerra Civile Irlandese (1922-1923): Il Trattato Anglo-Irlandese divise profondamente il movimento nazionalista irlandese. I sostenitori del trattato, guidati da Michael Collins, credevano che fosse il miglior compromesso possibile e un passo verso la piena indipendenza. Gli oppositori, guidati da Éamon de Valera, rifiutarono il compromesso e volevano una repubblica immediata e completa. Questa divisione portò alla Guerra Civile Irlandese, una lotta fratricida tra le forze pro e anti-trattato.
La Repubblica d'Irlanda (1949): Nel 1937, una nuova costituzione fu adottata, che cambiò il nome dello Stato Libero d'Irlanda in Éire (Irlanda). Nel 1949, l'Irlanda si dichiarò ufficialmente una repubblica e lasciò il Commonwealth britannico, completando il processo di indipendenza.
L'Irlanda del Nord: La questione dell'Irlanda del Nord rimase irrisolta e continuò a essere una fonte di conflitto per decenni.
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